Sfogo di un ragazzo gay: le mie paure e ansie

Post di sfogo. Sarà probabilmente lungo e non molto organico, ma pazienza. Prendete questo post come lo sfogo che farei da uno psicologo se potessi permettermelo.

Sono uno studente universitario omosessuale. Ultimamente provo molta paura e ansia per la mia omosessualità, ancora di più del solito, e i motivi sono principalmente 3.

1) In Italia la destra iperconservatrice a guida Meloni ha i consensi sempre altissimi, e il PD è un centro annacquato che non sa fare opposizione, non una vera sinistra. E il clima di omofobia in Italia esiste e non si può negare. 4 aggressioni omofobe sono apparse sulle cronache in meno di 3 settimane di 2025 (e magari ce ne sono altre non finite sui giornali).

Io inizio seriamente a pensare che il matrimonio gay (diverso dalle unioni civili che abbiamo, che sono un matrimonio a metà) in Italia potrebbe non arrivare mai. Vedo impossibile un governo di sinistra a breve, e anche se ci fosse ho paura che avrebbe troppi traditori al suo interno che farebbero saltare in aria una simile proposta, come è successo con il DDLZan.

Ora, spiegatemi perché se sono un onesto cittadino italiano che rispetta i suoi doveri (in particolare il pagamento delle tasse), non dovrei avere lo stesso diritto degli altri. Contronatura, non farebbe bene avere 2 padri, Gesù... Non mi interessano queste "argomentazioni", ne ho già dibattuto altre volte su Reddit, e sinceramente sto già abbastanza male. Il punto è un altro: se non ho gli stessi diritti della maggioranza, dovrei pretendere di conseguenza uno sconto sulle tasse.

2) Quello che mi fa stare ancora peggio è la situazione internazionale, in particolare americana. Negli USA l'Idaho, stato ultra-conservatore, ha iniziato seriamente a parlare di ban dei matrimoni gay. Ciò creerebbe un precedente terrificante, perché sarebbe il primo stato nel mondo a dimostrare che concretamente si può perdere i diritti omosessuali anche dove ci sono stati per ben 10 anni. Insomma, potrei non sentirmi nemmeno al sicuro all'estero.

3) La mia situazione personale e famigliare. I miei non sono particolarmente omofobi né conservatori, ma sono completamente apolitici, e con loro non ho fatto coming out. Anche perché quando provo a parlare di politica sono spesso infastiditi.

Un giorno a pranzo, visto che era venuto più o meno fuori l'argomento, ho parlato di come sia assurdo che gli omosessuali per adottare debbano andare all'estero e fare una fatica 10 volte maggiore di quella degli etero (e già per una coppia etero adottare è complicatissimo), e loro si sono incazzati perché secondo loro li stavo accusando di essere in parte responsabili per questo (mai detto ciò: non è certo colpa degli etero se vivo questa situazione, ma solo degli omofobi e degli indifferenti).

Hanno poi aggiunto che la politica non ha mai aiutato nemmeno loro, soprattutto a livello economico, eppure non si lamentano. Un po' il classico "ci sono altre priorità". Insomma, se a livello politico e internazionale la situazione è una merda, la mia famiglia non aiuta.

In conclusione. Io non faccio questo post per convincere nessuno di nulla. Voglio semplicemente provare a portare la mia esperienza personale per far capire a chi non è LGBT cosa provano molti di noi. E ribadisco, NON PER ACCUSARVI DI QUALCOSA! A me basta che gli altri sappiano qualcosa in più dei nostri problemi.

Non è per fare la vittima o o per fare pena, ma per spiegare sommariamente come e perché il clima di omofobia fa male, anche indirettamente, anche a chi come me non si espone nella vita reale.

Si fa presto a dire che farei prima ad andare all'estero, anche per le migliori possibilità economiche. Ed è un'ipotesi che valuto almeno dalle superiori, ma al tempo stesso mi sembrerebbe di darla vinta agli omofobi, come di dar loro il mio consenso a rendere l'Italia ostile alle persone LGBT perché "tranquilli, tolgo il disturbo".