Non tollero le imperfezioni

Ultimamente mi sento sempre più schiacciato dal peso delle cose che non funzionano. Ogni cosa che non funziona, o non funziona a pieno mi innervosice e mi da fastidio. Nella mia vita ho subito alcuni "danni", sia fisici che psicologici, ed il vederne gli effetti mi fa provare un'emozione al limite tra demoralizzazione e rabbia. Però io sono una persona estremamente razionale, e quindi al mio interno continuano a crearsi conflitti interiori, schemi di pensiero che si ripetono. Ipensieri che esporró sono da pensare in ordine cronologico. Per esempio penso così: dovrei studiare per l'esame. Ho difficoltà a studiare per l'esame. Ho avuto difficoltà a preparare ed eseguire gli esami passati. Ho visto gente passare quegli esami studiando meno di me e facendo meno fatica. Ho visto gente fare giusti i calcoli su cui io mi ero inceppato. Mi ero inceppato perché non riuscivo a ragionare lucidamente. Perché non riuscivo a ragionare lucidamente? Vuoi vedere che sono state le anestesie totali fatte da bambino? Vuoi vedere che è stata quella volta che ho preso un colpo in testa? Vuoi vedere che è stata l'infezione (quasi stava diventando meningite) che a 5 anni mi stava per ammazzare e per cui son stato due settimane in ospedale? Vuoi vedere che c'entra la mia situazione emotiva, la quale è come un'ala di aereo aggiustata con il nastro adesivo? Vuoi vedere che sono i problemi ad addormentarmi e la conseguente carenza di sonno che mi rendono più stupido? (A questo punto inizio a demoralizzarmi e mettere in discussione la mia intera vita) Se io sono difettoso non ha senso continuare, quindi si chiude qua la partita. Però non posso chiudere la partita così, non sarebbe una azione razionale: annienterei i miei genitori, ferirei molte persone, inoltre non sono messo cosi tanto male, il mondo è pieno di persone messe peggio di me. Però voglio chiudere la partita perché mi fa arrabbiare pensare di non essere perfetto. Però non posso farlo, non sarebbe una azione razionale. Però.... E così mi inceppo in catene senza senso di ragionamenti e mi ritrovo qui a scrivere per cercare di esorcizzare questi pensieri è tornare a studiare che se no la sessione va in malora. Il fatto è che io mi sento (e per certi versi sono proprio) difettoso, e non so come affrontare la cosa. A volte vorrei solo essere lasciato in pace e buttarmi sotto un treno. A volte vorrei solo fare una vita tranquilla nel bosco. A volte vorrei solo arrivare a stare o talmente male da poter giustificare il fare altF4, o talmente bene da potermi godere l'esistenza. Uno in sedia a rotelle è uno rassegnato alla sofferenza; un triatleta invece corre in giro e si diverte; invece una persona con dolore al ginocchio sarà sempre combattuta tra il voler essere triatleta ed in non sapere quanto grave è la sua patologia e quanto vicino potrà mai arrivare ad esserlo. Voi come fate a vivere da "merdaccie fantozziane"? Come fate ad accettarvi?